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Gli organi si muovono. È proprio così sono dotati mobilità: sotto la spinta meccanica del diaframma gli organi addominali e toracici subiscono delle compressioni, una sorta di “effetto pompa”, che sono notevolmente benefiche per la salute degli organi stessi. Il diaframma infatti, ad ogni atto inspiratorio ed espiratorio spinge gli organi addominali, direttamente e indirettamente collegati ad esso,  in basso, e li “ritira” verso l’alto durante ogni fase espiratoria. In pratica questo movimento continua a ripetersi incessantemente durante tutta la vita in modo ritmico e se armonico è  sinonimo di una buona vitalità dell’organo considerato.

Restrizioni di mobilità

In osteopatia si dice: il corpo aderisce alla lesione. Questo vuol dire che se, ad esempio, ho una tensione in qualche area dell’addome, tenderò a piegarmi su quell’area in una posizione di protezione, che viene detta appunto postura antalgica. Il corpo si avvolge intorno all’area tesa. Se questa postura permane nel tempo oltre un certo periodo, le strutture miofasciali si adattano a questa nuova situazione, creando una “restrizione” di mobilità che porta a delle limitazioni nei movimenti opposti. Esempio classico è quello delle posture che assumono i pazienti affetti da esofagite da reflusso o ernia iatale, che presentano una postura in chiusura anteriore con associato un incurvamento in avanti delle spalle: ciò comporta una impossibilità nel mantenere una posizione eretta e a un sovraccarico dell’area dorsale con presenza di dolore. Sono stati studiati e sono in via di sperimentazione gli effetti che alcune intolleranze alimentari possono creare sulla postura generando modificazioni posturali.

Qual è la causa delle restrizioni?

Ciò può accadere per diverse motivazioni.

  • Esiti di interventi chirurgici: può accadere che le cicatrici non guariscano in modo ottimale, portando alla presenza di aderenze anche profonde, che spesso non vengono notate; infatti, nel punto dove viene fatta un incisione non è solo la pelle ad essere tagliata, più tessuti in profondità vengono coinvolti (il corpo è costituito di strati di tessuti sovrapposti: la pelle, il grasso, la fascia connettivale, i muscoli, gli organi, ecc.), e spesso accade  che su un altro strato si vengano a creare delle aree di tensione importanti, spesso sottovalutate. 
  • Infezioni da batteri o virus. Possono danneggiare gli organi che vanno a coinvolgere, in particolare la loro membrana di rivestimento; lo si può notare quando durante il trattamento viscerale la persona riprova le stesse sensazioni che ha avuto durante la malattia, ma ricevendone in seguito notevole sollievo.
  • Traumi. Nei colpi di frusta, per esempio, gli organi detti “pieni” come il fegato o i reni subiscono delle forze di pressione tali da creare delle restrizioni o peggio fissazioni, che, come detto, possono provocare disturbi nell’organo e nella sua fisiologia, e che si ripercuotono sui normali movimenti globali   

    Tecniche utilizzate

Le tecniche che si utilizzano in osteopatia viscerale sono diverse nei principi dalle altre tecniche usate negli altri approcci. Le forze che vengono applicate sono spesso lievi e completamente differenti. Si va dalle tecniche di drenaggio/pompaggio emo-linfatico, per migliorare il deflusso del sangue venoso e della linfa in organi come il fegato e la milza, quando questi sono in uno stato di congestione. Tecniche di stiramento: quando troviamo un organo cavo, come ad esempio l’intestino, che presenta spasmo della sua parete in seguito a stati come irritabilità e stipsi.
Tecniche di rilascio fasciale: utili per permettere un approccio in una situazione di maggiore dolorabilità, in situazioni in cui le membrane che avvolgono il viscere risultano molto tese, o per trattare delle cicatrici che presentano aderenze.   Tecniche di recoil: sono tecniche che attraverso l’utilizzo di forze elastiche, permettono ai visceri di riacquisire la loro normale mobilità in seguito a un trauma da contraccolpo, come accade nei colpi di frusta, o nelle cadute.



Dr.ssa Antonella Troccoli
Fisioterapista, Osteopata

Laurea Specialistica in Scienze e Tecniche delle Attività Motorie Preventive e Adattative
Laurea in Fisioterapia
Diploma di Osteopata (DO-MROI)
Istruttrice di Pilates
Master in Manipolazione Miofasciale
Livelli I-II-III, metodo Luigi Stecco.

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